Le poesie
Le poesie di Ersy sono raccolte nel libro "Foglie sparse"
Finito di stampare nel mese di gennaio 2011
dalla Cattaneo Paolo Grafiche srl - Oggiono - Lecco
Prefazione
La lettura delle poesie di Ersy, di cui nota è l’attività pittorica, ma meno diffusa la sua vena poetica nella quale traspare l’immagine della sua enigmatica personalità.
In questa raccolta di versi concisi, ma incisivi, raffigura pensieri, ritrae scorci di quotidianità, dipinge eventi atmosferici, cogliendone in ognuno di essi l’intrinseca bellezza, come se fossero colti con lo sguardo del cuore.
Mescola le parole con parsimonia per illustrare profonde tematiche. Eppur sfilano con lievità paesaggi interiori e le sue grandi passioni: la pittura ammaliatrice e la donna amata. Entrambe rifugio del suo animo tormentato dal desiderio di conoscenza e compagne nel grande viaggio della vita.
Nei contenuti si palesano la sua ricerca introspettiva, la brama di carpire la verità assoluta e il coraggio di sondare tutte le tonalità dei sentimenti.
Usando perizia e disarmante semplicità esplora la solitudine, la tristezza, il tedio, il dubbio, la gioia, il dolore, l’amore e la contemplazione della natura.
Veramente toccanti sono le ultime opere presentate, quando assalito dalla sofferenza, avvinto della malattia, ma non ancora vinto, esprime un’ostinata voglia di vita e di infinito.
Egli allora mi appare cosciente del proprio ineluttabile epilogo, ma anche consapevole di aver speso bene il talento che gli è stato donato, non celandolo per timore sotto la sabbia, ma moltiplicandolo nelle innumerevoli opportunità e nelle potenziali esperienze che il fato o l’esistenza gli hanno elargito, per essere finalmente e soprattutto un “uomo”!
Forse si compone poesie per acciuffare al volo quel baleno scaturito dall’animo sensibile e nobile dell’artista, ossia la sua visione disincantata ed effimera della vicenda umana, che tramite la scrittura sarà resa di imperitura durata.
Angelisa Rusconi
IN TUTTO C’E’ MUSICA
In tutto c’è musica
in tutto v’è poesia
Nel sole che nasce
che tramonta
che da festa al giorno
quando nasce
ed incolora il cielo
di rosso pastello
quando tramonta
ed infuoca le montagne
ed i nostri occhi.
In tutto c’è musica
in tutto questo v’è poesia
Nell’aprirsi di una finestra
nel parlare a voce alta
nel battere i tacchi sui selci
nei capelli che sibilano
che ondeggiano sul mare
che cadono sulle spalle
nella pioggia che cade
che bagna
che ingrossa i fiumi e i mari
In tutto c’è musica
In tutto questo v’è poesia.
FANTASIA
Vorrei restare solo
con te o fantasia
vorrei fermarti un attimo
sulla tela mia.
Dipingerei cavalli
bambine allegre
ragazzi scalzi
e lunghi greggi.
Continuerei in dolce musica
a gettar colore in ogni parte
a dare vita e sentimento
persino all’acqua e poi al vento.
Rendere vitale la foglia morta
vestire il quadro d’ogni cosa
col mio pennello e la tavolozza
e con la musica del mio strumento.
TRAMONTO D’AUTUNNO
O cielo dorato
o grosse nubi paonazze
dove nascono i sogni
e dove muore il dolore
arterie ingrossate dallo stanco sole
che cade ai piedi della terra
dove brune montagne
imponenti limitano il cielo
che va tendendo al viola
ed i miei laghi brianzoli
si offron da specchio
alla vostra bellezza.
Tramonto d’autunno
o dolce mio sogno.
BALLATA D’AUTUNNO
Mormora il vento
al cor da sgomento
volan le foglie
per strade e piazze
sui vicoli e le soglie
contro la fredda terra
ti sbatton sul volto
per poi volar lontano
e far di nuovo guerra.
Viva l’autunno
e tutto il brunaio
e il freddo d’ognuno
Viva le foglie
e le piante spoglie
il vento le scuote
e tutte le toglie.
I GIUNCHI SIBILANO
Era giunta la tempesta
il vento soffiava sul mio viso, freddo,
un rombo di morte in cielo aperto
un fulmine
foglie staccate sparse sugli spiazzi
sui terreni arsi, sabbiosi
le strade polverose, deserte
assetata la gola
pietre scabre ghiaia grigia, fredda
nero, nero, delusione
umiliato offeso perduto
irte prossime alla morte
non più il sole, ombra
tenebra, delirio
un cuore spaccato ferito scorticato
sangue gelato addio addio
fermati perverso
il sole brillerà ancora
domani!
RUMORE DI PIOGGIA
Scroscia la pioggia
odore di fresco
bellezza solitudine
momento pacato
piacere a star soli
con te io ne godo
in questi momenti
vita sola
sola con te
vita di chi è felice
e felice sono solo solo con te.
LOTTANDO CON ME
Mi fermai sull’uscio
della mia coscienza
e mi guardai, nello specchio
del mio cuore
volevo guerra
ma trovai la pace
odiavo
e dovetti perdonare
ero dolente
ma ritornai con gioia
dimmi coscienza
sei diversa da me stesso.
COSCIENZA
Coscienza specchio dell’anima mia
ritratto vacillante dei miei difetti.
Padrona e giudice degli istinti
tu mi rendi degno o mi tradisci.
Mi salvi dal male o me lo imponi
come puledro selvatico
vai da domator domata.
Ma quando sei resa nitida
rifletti i mali nostri come vetro levigato
Dal male ci salvi coi tuoi concetti
e verso il bene ci additi.
IL FUMO NEGLI OCCHI
Ho il fumo negli occhi,
e non vedo oltre questo
chi mi soffia negli occhi
chi mi nasconde la verità.
Oh se la mia mente fosse grande
Oh se la mia istruzione fosse piena
forse saprei la verità
forse avrei la libertà.
FORSE SCRIVO SUL GHIACCIO
Forse scrivo sul ghiaccio
e il caldo delle mie parole
fa dileguare la sostanza
su cui scrivo;
oppure è il vostro cuore
arido e gretto
in cui muore ogni seme
e si soffoca il bene.
Io scrivo sul ghiaccio
ed esso si fonde,
io scrivo sul ghiaccio
e voi calpestate ogni parola
vergata su esso.
Voi siete freddi
voi non ascoltate
e alle mie parole
con scherno rispondete.
IL SILENZIO
Non hai mai ascoltato il silenzio tu?
un rumorio continuo negli orecchi,
un rumore assordante che ti spacca il cervello
non hai mai avuto paura tu?
Io non più ora!
Come potrò vivere ancora,
avevo una vita, ora non più
anche se esisto
non ho speranza!!
SOLITUDINE
Sono…..solo, tanto solo:
e tutta questa solitudine,
crea in me, ed attorno a me….
il silenzio
silenzio profondo
m’avvinci, mi induci
a tacere, a star solo
tu m’attorni,
mi leghi, mi vinci:
sei tremendo
desolante e orrendo.
Sei potente e sei nulla,
ma in te
il dolore si culla.
Tu sei buio,
tu sei solo,
tu sei male,
ed io son solo.
MA QUANDO
Dalle fronde verdeggianti
mosse al vento
un fruscio solenne
una voce mi chiama
il vento che accarezza
l’erba grassa
che arriccia, accavalla,
spartisce a gruppi.
E il sole che arde
che succhia il mio sangue
e la fatica, il pianto
il sudore mi lava il volto,
un cuore squartato, aperto
tristemente angosciato,
un ricordo che forse…….
si ripeteva di nuovo,
ma quando?
ma quando ritornerà la sera!
PIOVE
Piove, tristemente,
ed ogni goccia che cade
che scroscia un dolore
quanto vorrei che tutto tacesse
che il vento non si udisse
che il fremito del mio cuore
fosse placato
dal sole del tuo sorriso
e rinascesse accanto a te
ma ora tu m’hai lasciato solo
per quanti sforzi faccio
per averti vicina
tu dove sei ora?
TRISTE IN QUELLA SERA
Tristemente quella sera
Camminando lungo il viale,
trascinando mollemente i piedi
sopra il selciato, levigato ed annerito
dal continuo passare e dagli anni
lo sguardo allucinato e fisso lontano
l’occhio velato dal pianto
le labbra pallide e fredde.
Il viandante mi guardava
fatti pochi passi ancor si rigirava,
tutti mi osservavano
ognuno di me compassione aveva
anche la luna che smorta
dal cielo mi fissava,
camminavo camminavo senza vedere
senza sapere dov’ero diretto
soltanto te cercavo, soltanto te volevo
ma tu eri lontano.
L’ANSIA
E piove, tristemente piove
e piove e piove ancora
e il lampo e la tempesta
ed io sono rimasto solo,
triste!
E piove e più s’ostina e piove,
tempesta,
ho dolore
e l’ansia che mi corrode il cuore
e il dolore di questo tacito momento
e piove!!
E forse non ho speranza,
quanto ancora aspettar dovrò
io muoio man mano e mi consumo
e piove e piove sempre.
LA VELA
La vela sull’onda,
s’allunga, protende
e mentre si incurva,
si gonfia, si distende,
il manto bianco
lei mostra ambizioso,
potente e rigoglioso;
s’increspa, si stira,
verticale poi gira,
sfiora l’onda,
s’alza noi vagabonda
dominante nel cielo.
Il sole la tinge,
il vento la spinge,
di mille colori
è analoga ai fiori,
con potenza di sfinge
troneggiante si finge
mentre ancor esaltata
s’allontana sul mare.
ALLE MIE MONTAGNE
Belle montagne
libere e immense
Belle montagne
di colori si dense
Voi che la gloria
di Dio cantate
e alla memoria
dell’uomo ricordate.
Mi fate si buono
che dentro il mio cuore
di misero uomo
per Dio v’è amore.
Ed or vi ringrazio
potenti montagne
di voi non son sazio
smaglianti compagne.
LA SUBLIME NATURA
In mezzo a tanta fantasia,
mi vedo svanir la poesia
si perde l'armonia dei sentimenti
in tutta questa pace non ho più possedimenti.
SOGNARE
Sognare, dimenticare
le fatiche, il dolore
dar termine agli affanni, alle paure,
sognare, vedersi aprire le porte.
Vivere in seno a una vita…facile!
Vedere gioie e mille feste,
essere principi,
veder persone amate.
Sognare a lungo…..
Senza fine,
restar coscienti nell’incoscienza
allontanarsi dalla nostra vita.
Così, senza tornarvi più.
Si, sarebbe bello!
Forse sarebbe il massimo
che desiderar si possa.
Eppure ogni sogno svanisce,
ogni speranza in esso…. sfuma!
Tutti i momenti più belli…
tristi tornano all’alba
Oh, sogno, sogno!
Perché mi lasci tu?
Perché inesorata alba
alla notte succedi tu?
Io ti vorrei pensare….o notte!
Come si fermò il dì
quando era più facile
che fosse allor così.
Ma il sole spunta
ed io dalla mia cima
mi trovo in fronte
il mal del nuovo dì.
Ahimè, mio sonno,
ahimè o sogno,
dove son or le promesse
ch’io vidi poc’anzi lì!
Il sogno è svanito!
il bello, brutto è divenuto
il dolor mi ha fatto schiavo!
….la realtà è tornata!
IL MIO AUTUNNO
O cielo dorato
grosse nubi paonazze
dove nascono i sogni
dove muore il dolore.
Arterie ingrossate dallo stanco sole
che cade ai piedi della terra,
dove brune montagne imponenti
limitano il cielo.
Tramonto d'autunno,
oh dolce mio sogno.
OCCHI
Occhi vivi
voi vedete quest'anima,
gridate ti amo!
Sei mia,spesso vedo il tuo volto
scolpito sulla nuda roccia.
PICCOLA
Tu sei mia piccola bambina
dolcissima creatura
oggi il sole riscalda il mio cuore.
Oggi per me la vita è pace e amore.
UN'ORMA
Sulla neve un'orma, la tua
aspetta non t'affrettare ti prego
sulla neve due orme le nostre...
Dammi la mano proseguiamo.
Non sei più sola, siamo noi.
LA LUNA
Ecco la vedi?
E poi quella stella
in fondo dove termina il cielo.
Vorrei che brillasse in eterno,
parlami,la tua voce mi rasserena,
guarda una stella un'altra,
mille e più ancora
poi ogni stella si spegne
è l'alba.
IL MIO ESSERE
Tu sei il mio essere
sei scritta nel mio cuore
Quando stai con me io vivo
ma quando te ne vai
il vuoto la pena, il desiderio di rivederti
è il mio incubo, non lasciarmi ti prego,
la mia vita è nelle tue mani.
POTEVA ESSERE UNA ROSA
Poteva essere una rosa,
una rosa irrorata di fresca rugiada
nel candido mattino, quando nasceva il sole
Poteva essere una conchiglia.....
Quando si schiudeva e lasciava vedere
le sue smaglianti e candide perle
una preziosa conchiglia, eri tu.
SOGNO
Di te a lungo parlo,e spesso mi fermo
quasi tu ascoltassi.
Il silenzio il gorgoglio dell'acqua
ed il fruscio dei fiumi
a parlare nel silenzio con la luna
e poi sognare.
GIA' UNA VOLTA
Già una volta ho detto,
non scriverò più versi
ma non dovrei più amare
e come posso se il fuoco brucia....
Crudele quest'attimo che mi costringe a scrivere
senza poter vederti?
Chissà forse domani.
PERDONO
Ora che qui rimasto solo,
pensando a te mi chiedo
quanto possa esser triste senza di te la vita,
ed or che servo sono della mia stessa origine
perdonami o cuor che offesi
ed al mio voler t'imposi.
UN DONO
Quando piccolo bimbo
spesso passavo il tempo
ad osservar la meridiana
e mi sembrava impossibile,
quando la notte scendeva
che un altro giorno poteva nascere.
Ora con te sono ancora bimbo
non guarderò più la meridiana
ma scriverò versi d'amore,
non alla luna ,ma a te piccola mia.
DORMIRE
Non riuscivo a dormire sai!
Ho dovuto scrivere per te,
perchè sentivo qualcosa qua' dentro
a cui non potevo resistere.
E ricordati se un'altra notte
non riuscirai a dormire:
neanch'io dormirò
perchè starò scrivendo a te,
perchè starò sognando ad occhi aperti
ed il mio cuore parlerà col tuo,
ecco perchè non potevo dormire.
TRISTEZZA
Non più uccello nell'aria spezzata,
ne canto ne suono....dolore.
Ieri il fringuello cantava,
oggi non resta che il dolore,
il rimorso per averti offesa.
Il sole sbiadito sul triste giorno
non lascia che ombre dolenti
che mi infanga gli occhi
nel mio continuo pianto.
DODICI SETTEMBRE
Piccole dolci labbra:
che tremolanti e schiuse
s'abbandonan sul mio volto duro.
Oh tenera figliola
che spesso mi hai sorriso
per me diventa linfa il viver tuo sereno,
t'auguro in questo giorno
gioia e vita felice.
SAN VALENTINO
Tu bella ch'osservi la luna,
ancor che il di tramonti
parlar d'amore prima
che il sole dietro i monti
faccia svanir la rima.
Il volto tuo imbiancato
dallo chiaror lunare,
tanto mi ha innamorato
che non so più parlare.
Allor che la tua mente
entrasse con la mia
più cara anima in terra
penso non troverò.
SORRIDI
E quando tu sorridi
anch'io sorrido,
l'acqua del pianto
scava un solco
quel solco che incide un cuore.
Nubi ammassate nella mente
sferza che batte sulla nuda carne.
E quando torna il sole
anch'io sorrido.
E' GIA NOTTE
E' già notte
ed io ti dovrò lasciare al sonno.
Ma forse già sogno,
domani resterò solo
a pensare a quegli attimi
che si ripeteranno nella notte nuova.
Ed io ti dovrò lasciare al sonno.
IL TUO VISO
Dorme il tuo viso stanco
fra le mie braccia stanche
ma il tuo cuore follemente batte
accanto al mio che batte.
Ora tace il fremito del giorno
ma non tace il nostro cuore,
ciò che il mio labbro tace
la mia penna scrive
RITORNO A CASA MIA
Quando piove con fragore,
quando l'acqua scroscia sui tetti,
quando la pioggia infanga le strade,
quando l'acqua infradicia le vesti,
quando mi lava e mi imperla il volto,
ritorno a casa mia:
torno da te bambina mia.
AMORE
Senza te
è vivere metà.
Senza te
è vivere o non?
Senza te
è vivere è nulla.
VOI CHE AVETE
Voi che avete un cuore che cosa amate?
Voi che avete un’intelligenza
un’anima, che cosa pensate?
che cosa ascoltate?
che cosa rispondete?
voi che avete una forza, per quale fine l’usate
voi che vedete il sole sorgere e tramontare,
vedete accendersi in cielo mille stelle,
la luna chiara e luminosa
e spuntar di nuovo il sole?
Voi che vedete i fiori, le montagne,
i laghi, i fiumi, gli arbusti e
le piante di mille specie,
i rigagnoli, i torrenti, i mari
voi che avete la luce che cosa vedete?
NON E’ ORA IL TEMPO
No, non è ora il tempo
Non è ora di gridare alla vita
nemmeno ora riesco a capire
la vita mi distrae e il mio spirito muore
nulla, nulla ho saputo
e forse rimarrò con me stesso
non vedo niente
non vedo nulla
e voi che nella vita vivete
e voi che date fiato alle vostre trombe
che gridate alla gioia
voi non capite cosa penso
troppo mi distrae la vita
troppo spesso ho sentito
gridare promesse
gridare nella notte un avvenire
troppo spesso ho creduto
troppo spesso ho cercato la gioia
ma la gioia non c’è a questo mondo
molti m’han dato attimi di speranza
nessuno m’ha reso eterno felice
Dio mio tu solo
tu solo capisci, tu solo
ed ora io dovrò tornare a te
eppure tu eri là e non ti vedevo
perché, perché non sentivo
tu solo sei Dio.
VORREI CANTARE D’AMORE
Vorrei cantare d’amore
ma la mano del male
che graffia la carne
strappando sui nervi, come gesso
che stride su nera lavagna
mi gonfia la gola che tace
ma io voglio ancora cantare.